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Non solo epifania: le tradizioni del 6 gennaio nel mondo

La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte – recita così una delle filastrocche più note del nostro Paese, di cui è protagonista una figura folkloristica estremamente popolare. La Befana, una donnina anziana che attraversa il cielo notturno a cavallo di un manico di scopa, ha origine antiche che si perdono nel tempo, mescolando elementi della tradizione pagana al cristianesimo.

Questa anziana signora gentile, che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio sancisce la fine delle festività natalizie consegnando doni ai bimbi buoni e carbone ai più dispettosi, è anche simbolo di generosità e ha diverse lontane parenti in Europa, come la Frau Perchta tedesca o la Baboushka russa.

Ancora oggi, è un affascinante esempio di come le tradizioni popolari possano sopravvivere e adattarsi nel tempo, continuando ad occupare un posto speciale nel cuore di generazioni intere.

Non è però l’unica tradizione legata alla giornata del 6 gennaio.

Scopriamone assieme altre tre.

Il Día de los Reyes Magos in Spagna e nell’America Latina

Il Giorno dei Re Magi si festeggia il 6 gennaio e, sia in Spagna che nei Paesi dell’America Latina, è una tradizione molto sentita che celebra l’arrivo a Betlemme di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Proprio in onore dei doni offerti al Gesù Bambino, la tradizione vuole che durante la notte del 5 gennaio i bambini lascino le loro scarpe fuori dalla porta e, dentro casa, preparino un piatto di biscotti con un bicchiere d’acqua per i Re Magi e i loro cammelli. Il mattino dopo, i bambini trovano piccoli doni lasciati dai tre viaggiatori.

In questa giornata si è soliti anche festeggiare con lunghi pranzi in famiglia e mangiando la Rosca de Reyes, una ciambella decorata con frutta candida e ciligie che contiene una piccola statuetta del bambin Gesù: chiunque la trovi all’interno della sua fetta ha il compito poi di organizzare la celebrazione del Día de la Candelaria, a febbraio.

Il Natale Ortodosso

Nella cultura ortodossa, il 6 gennaio cade la vigilia del Natale Ortodosso, tradizionalmente celebrato il 7 gennaio a causa delle differenze tra il calendario giuliano e quello gregoriano. La festività è preceduta da una serie di rigorosi digiuni, che possono arrivare a durare fino a 40 giorni,  durante i quali ci si astiene dal consumare carne, pesce, latticini, alcolici e olio d’oliva: si tratta di un rituale di preparazione al Natale, che si interrompe con la Sviata Vecheria, la “cena santa”, la sera della vigilia.

Non manca in tavola, in questa occasione, la Kutya – un porridge di grano e riso, simbolo di speranza e unità, condito con miele e semi di papavero, rappresentativi di felicità e pace, e spesso consumato da una ciotola comune.

Nollaig na mBan, il Natale delle Donne

Anche l’Irlanda conserva una tradizione tutta particolare per la giornata del 6 gennaio, conosciuto anche come il Nollaig na mBan – Il Natale delle Donne. Questa giornata era infatti un momento di riposo per le donne, una piccola ricompensa per il duro lavoro sostenuto durante tutto il periodo delle feste, e diventava un’occasione per delegare le faccende di casa agli uomini e concedersi qualche ora di svago in compagnia delle amiche.

La tradizione vive ancora oggi in Irlanda, dove è diffusa su base nazionale e supportata dalle iniziative di tante attività che organizzano dei momenti dedicati alle donne, come té pomeridiani o aperitivi durante i quali godersi un momento di relax.

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