Il Cimitero Allegro di Sapanta in Romania

Si trova in Romania, esattamente a Sapanta. E’ il famoso cimitero, Cimitirul Vesel, conosciuto con il nome di Cimitero Allegro.

Perché l'ultima dimora deve essere grigia e triste? La morte è una fine o un nuovo inizio?

A Sapanta le croci multicolori sono dipinte con fantasia e sulle tombe sono riportati epitaffi satirici e vignette che ricordano il defunto con una sana dose di senso dell'umorismo.

Questa tradizione, iniziata nella metà del 1930 per mano di Stan Ioan Pătraş, un artigiano del legno, è dovuta alla credenza degli abitanti della città che la morte sia un inizio e non una fine.

Ogni croce è diversa: le immagine intagliate catturano uno degli atteggiamenti caratteristici del defunto e le poesie ironiche e satiriche, scritte con un linguaggio arcaico tipico della tradizione orale, sono un messaggio al mondo vivente.

Nella parte superiore di ogni croce si trova un bassorilievo con una scena che descrive la vita del defunto. Le scene sono semplici e ingenue nello stile, ma immortalano una virtù o un difetto dei defunti.

Il Cimitero Allegro si trova nella parte settentrionale del paese, a Maramures, uno dei 14 distretti romeni, ubicato nella regione storica della Transilvania.

Ma se la terra del conte Vlad farebbe pensare a colori tetri e cieli plumbei, il Cimitero Allegro sfoggia colori accesi, brillanti e decisi. Infatti l’artigiano Stan Ioan Pătraş da subito, scelse il blu intenso, lo stesso di molte delle vecchie case transilvane.

Ma non era abbastanza. Dopo il colore arrivarono le prime decorazioni: motivi geometrici o floreali, lune e soli realizzati in colori vivaci, quelli dei tappeti e dei tessuti locali, delle ceramiche e delle immagini dipinte sul vetro.

Poi arrivarono i volti. Ispirato forse dalle croci erette lungo le strade, dove solitamente compare il volto di Cristo, o forse dall’usanza di mettere foto sulle croci dei cimiteri urbani e rurali, Patraş fece una cosa che nessuno aveva mai fatto: quei volti iniziò a disegnarli come fossero motivi decorativi.

(foto: Di Paf – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3882202)