Dispersione delle ceneri: tutto quello che c’è da sapere

Non è raro, guardando un film o una serie TV, incappare in una scena durante la quale i protagonisti raccolgono l’urna di una persona cara venuta a mancare e ne disperdono le ceneri in luoghi particolari, in genere legati al vissuto e alla memoria del defunto. Si tratta di momenti molto intensi ed emozionanti, che raccontano la storia di un ultimo saluto speciale. In una certa misura, anche di liberazione.

Questa pratica funeraria è possibile anche nel nostro paese, dove può svolgersi in natura, all’interno di uno spazio privato o in uno preposto all’interno o nei pressi del Cimitero comunale, ed è vincolata a una serie di regole rigorose.

Vediamole assieme.

Regolamentazione e autorizzazione

A seguito dell’approvazione della Legge n.130 del 30 marzo 2001, la dispersione delle ceneri è legale e regolamentata in Italia. Il testo vincola la dispersione alla volontà manifesta del defunto, che può essere dimostrata tramite indicazioni scritte (all’interno di un testamento registrato presso un notaio o un testamento olografo), verbali (in presenza del coniuge, di un parente prossimo o di un pubblico ufficiale) o previa adesione ad una associazione di volontaria pro-cremazione.

Inoltre, è necessaria anche l’autorizzazione del comune in cui si trova il luogo di sepoltura, un passaggio cruciale che deve essere completato prima di procedere con la dispersione. La richiesta va presentata all’Ufficio di Stato Civile del Comune assieme alla dichiarazione del luogo scelto per la dispersione, un documento che attesti la volontà del defunto, la dichiarazione dell’assenza di vincoli imposti dall’autorità giudiziaria e, in caso di luogo privato, l’autorizzazione del proprietario.

È bene tenere a mente che nei singoli casi dipende molto dalle decisioni e dalle normative adottate dalle singole amministrazioni comunali.

Luoghi di dispersione

La legge italiana, come già anticipato, prevede la possibilità di disperdere le ceneri in natura, in aree private e all’interno o nelle vicinanze dei cimiteri, purché venga rispettata una distanza consona dai centri abitati. Per ognuno di questi luoghi è necessario ottenere l’autorizzazione da parte delle autorità competenti ed è severamente proibito disperdere le cenere in più luoghi. La divisione delle ceneri infatti è vietata e punita per legge.

Modalità

Durante il processo di dispersione, è fondamentale che le ceneri vengano trattate in modo da evitare qualsiasi possibilità di raccolta o identificazione. Le modalità comuni includono la dispersione al vento o in acqua, in modo che le ceneri possano disperdersi in natura in maniera discreta e rispettosa.

L’atto vero e proprio della dispersione è affidato esclusivamente ad una persona. Nella migliore delle ipotesi, questa è stata designata direttamente dal defunto nel testamento o nella dichiarazione di scelta, ma nell’eventualità questa informazione non sia stata esplicitata allora il compito può ricadere sul coniuge o sul familiare più stretto. In alternativa, anche l’esecutore testamentario può farsi carico dell’incombenza o, nell’eventualità di iscrizione ad un’associazione pro-cremazione, il legale rappresentante di quest’ultima.

Le Onoranze Funebri Gori sono vicine e pronte a supportare tutti coloro che si trovino nella situazione di dover disperdere le ceneri di una persona cara: il nostro staff, infatti, è al vostro servizio per consigliarvi o aiutarvi a contattare le autorità locali o legali di competenza, con tatto e discrezione. Contattaci per maggiori informazioni.

L’importanza della scelta musicale nella cerimonia funeraria

La musica ha da sempre il potere di consolare e accompagnare i momenti più delicati della vita, incluso il commiato dai nostri cari. Non a caso la scelta della musica per una cerimonia funeraria è  un momento importante e al tempo stesso delicato: nel rispetto dei desideri del defunto e delle emozioni di parenti e amici, il nostro staff è pronto ad aiutarti a selezionare con cura le note e le melodie che accompagneranno l’ultimo saluto alla tua persona cara.

Rispettare il gusto e la personalità del defunto

Ogni individuo è unico e per questo motivo la scelta musicale della cerimonia funebre dovrebbe essere un riflesso della personalità dei gusti e delle passioni del defunto. Un ottimo punto di partenza, per la scelta dei brani, è il ricordo di momenti e episodi importanti nella sua vita, rappresentativi di quella importantissima unicità. Che si tratti di una canzone particolarmente amata o di un brano che ha particolarmente toccato le corde del suo cuore, orientare la scelta verso qualcosa di significativo per il defunto è un ottimo modo per celebrarlo e salutarlo, creando un’atmosfera autentica e intima durante la cerimonia.

Sensibilità nei confronti dei presenti

Un secondo fattore molto importante nella fase di scelta della musica per la cerimonia funeraria, è il rispetto per le emozioni dei presenti. Brani in grado di offrire conforto e speranza, che non scadono nell’eccessiva tristezza o nel suo opposto, sono sempre consigliati per accompagnare il doloroso momento del commiato con rispetto e delicatezza.

Musica sacra

Se la cerimonia è di carattere religioso, la musica sacra può offrire un senso di connessione con qualcosa di più grande. Per una persona credente, un brano religioso può avere il potere di portare conforto attraverso la fede nel momento del lutto. In questo caso, è sempre possibile coordinarsi con l’officiante per essere sicuri di fare una selezione appropriata di brani e canzoni, in linea con le credenze del defunto e della sua famiglia.

Consultate i professionisti

Lo staff di Gori è sempre a tua disposizione per darti supporto e consulenza nella scelta della selezione musicale più appropriata per la cerimonia funebre che stai organizzando. Con garbo e gentilezza, siamo pronti a metterti in contatto con professionisti straordinari o per aiutarti a gestire la riproduzione tramite impianto, togliendoti dalla spalle il peso di questa incombenza.

Con noi al tuo fianco, la musica diventa il legame tra il presente e i bei ricordi condivisi. Con cura e sensibilità, possiamo aiutare a creare un’esperienza commovente e indimenticabile durante la cerimonia funeraria, un addio che risuonerà nel cuore di tutti coloro che hanno amato e onorato il defunto.

Fiori per condoglianze

Quali fiori scegliere per esprimere le proprie condoglianze

Quando qualcuno che abbiamo amato ci lascia, esprimere il dolore e le emozioni che la perdita porta con sé non è facile. Regalare un mazzo di fiori è il modo più discreto e semplice per manifestare la propria vicinanza alla famiglia che ha subito la perdita e per porgere rispettosamente le proprie condoglianze.

La scelta del fiore e delle modalità di spedizione più corrette

Le composizioni floreali, donate in occasione di funerali o per esprimere condoglianze, esprimono cordoglio con toni garbati e formali. Occorre, tuttavia, prestare la massima attenzione sia alla scelta del tipo di fiore da regalare, sia modalità di invio da adottare. In accordo con le consuetudini più radicate, i fiori non vanno mai consegnati di persona a chi subisce la perdita di una persona cara, ma devono essere recapitati ai famigliari prima che sia celebrato il funerale.

Inoltre, poiché nel linguaggio simbolico ogni specie di norma racchiude un significato differente, è importante scegliere con cura i fiori da donare, affinché il messaggio espresso non urti la sensibilità di chi lo riceve ed il senso profondo del gesto non venga travisato.

In Italia il fiore più utilizzato per comunicare il lutto è il crisantemo, mentre bucaneve e ciclamino sono impiegati per veicolare messaggi di vicinanza e di rassegnazione e per dire addio in modo discreto. Nella maggior parte dei casi, per effettuare la scelta più corretta, possiamo considerare queste come linee guida standard. Tuttavia, esistono eccezioni, perché la scelta dei fiori può tenere conto anche della personalità del defunto cui la composizione è destinata. Ad esempio, nel caso in cui il defunto in vita fosse una persona dal carattere solare e allegro, è possibile optare per una composizione dai toni e dalle forme più vivaci; nel caso in cui la persona scomparsa abbia, al contrario, una personalità più schiva ed introversa, la scelta della composizione floreale può ricadere su colori dal significato universale, come il bianco, simbolo della serenità, o il blu, espressione del conforto.

Le composizioni più comuni per ricordare il defunto

Tra le composizioni floreali che più spesso vengono donate in segno di condoglianze ci sono le corone funebri composte da rose e i tradizionali cuscini con crisantemi e garofani rigorosamente bianchi

Nel caso in cui il defunto sia una persona molto giovane, è consigliabile optare per gigli e gladioli bianchi, mentre, se la composizione è destinata ad un personaggio autorevole o ad una figura istituzionale, il consiglio è quello di optare per una composizione di piante in un cesto di vimini.  Se il defunto è donna, in genere, il colore più indicato è il rosa; mentre il giallo, soprattutto se abbinato a fiori raccolti in un cuscino, è la miglior scelta per l’uomo.

Talvolta, può capitare che si sia impossibilitati a partecipare fisicamente alla cerimonia funebre di una persona conosciuta. In questo caso è consigliabile spedire un mazzo di fiori sui toni del viola: un gesto discreto che risulterà certamente gradito.

Il biglietto di accompagnamento ai fiori: come scriverlo in modo corretto

Una volta scelta la composizione floreale più adeguata alla circostanza, è buona norma scrivere un breve biglietto che esprima il dolore per la perdita ed il lutto subiti e completi il messaggio veicolato dalla composizione floreale. Può essere un telegramma o un biglietto di cordoglio da abbinare ai fiori.

Se hai necessità di ricevere supporto o di approfondire questo ed altri aspetti legati alla gestione del rito funebre, contattaci per una consulenza: https://www.gorionoranzefunebri.it/contatti/

Decesso di un proprio caro in casa: come comportarsi


La morte di un proprio caro è sempre fonte di immenso dolore. Quando il decesso avviene tra le mura di casa, al dolore per la perdita appena subita si aggiunge anche la preoccupazione di non sapere cosa fare e come muoversi correttamente dal punto di vista pratico e burocratico.

In questa breve guida abbiamo raccolto alcuni consigli che, ci auguriamo, possano essere utili a tutti coloro che si trovano a far fronte ad un evento tanto delicato.

I primi passi da compiere

Prima di poter celebrare il funerale, in caso il decesso sia avvenuto all’interno dell’abitazione, devono passare almeno 24 ore dalla morte.

La scelta più opportuna è quella di rivolgersi ad un’agenzia di pompe funebri, che si occupi, al posto della famiglia, non solo di organizzare il funerale, ma anche di coordinare e prevedere tutte le fasi che precedono il rito, come ad esempio la vestizione e la preparazione della salma.

Inoltre, il compito dell’agenzia di onoranze funebri sarà anche quello di avviare, sin da subito, tutte le pratiche burocratiche necessarie.

Il certificato di constatazione della morte

Nell’eventualità che la morte del famigliare sia avvenuta all’interno della propria abitazione oppure di quella di un parente, è necessario rivolgersi al proprio medico curante per verificare il decesso. Il medico compilerà poi un documento, il “modulo ISTAT”, che contiene tutti i dati del defunto e la ragione del decesso.

Nel caso in cui il medico di famiglia non fosse reperibile o fosse impossibilitato a constatare la morte presso l’abitazione privata, è possibile anche contattare un altro medico sostituto, che ne faccia le medesime veci e funzioni.

Il certificato necroscopico

Al medico curante spetta anche il compito di contattare il medico necroscopico, incaricato dall’ASL del proprio comune: questa figura, dalla 15° ora dal decesso e comunque entro la 30°, dovrà eseguire la visita necroscopica, trasmettendo poi al Comune di residenza il certificato di accertamento di morte, per poi effettuarne l’invio telematico all’INPS.

Il permesso di sepoltura

Entro 24 ore dal verificarsi del decesso, il certificato di morte dovrà essere consegnato all’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui si è verificato l’evento luttuoso. Questa prassi burocratica è indispensabile per chiedere ed ottenere il permesso di sepoltura. Tra i compiti dell’agenzia funebre c’è anche quello di consegnare i documenti al Comune di pertinenza e, contestualmente, ritirare l’atto di morte: questo passaggio è essenziale per concludere le pratiche burocratiche previste per organizzare il funerale. 

L’organizzazione del funerale

Una volta accertato il decesso tra le mura domestiche, si può procedere con l’organizzazione della cerimonia funebre. In questo caso l’agenzia funebre scelta ti guiderà, passo dopo passo, durante tutto l’iter organizzativo: dalla fase di vestizione e preparazione della salma, all’allestimento della camera ardente. Inoltre, si occuperà di stabilire e pianificare la data del funerale, darne tempestiva comunicazione tramite l’affissione di manifesti di lutto, contattare la struttura laica o religiosa che celebrerà la funzione funebre ed, infine, organizzare la sepoltura secondo la forma scelta dalla famiglia.

Nell’eventualità che si verifichi la morte di un famigliare in casa, lo staff di Gori è a tua disposizione per guidarti in tutte le fasi del processo burocratico. Se desideri ricevere maggiori informazioni, non esitare a contattarci.

Le tante facce della tavola dei morti

Quella della Tavola dei Morti è una tradizione universale che unisce le persone nella memoria dei propri cari. La si ritrova in molte culture e paesi diversi, declinata con usanze, modalità e simboli differenti, ma non è difficile individuare il fil rouge che le collega tutte: l’idea di celebrare la vita e la morte come parte del ciclo della natura, offrendo cibo, bevande e preghiere ai defunti in modo da mantenere vivo il loro ricordo e la loro presenza.

Questa tradizione, che può essere di impronta più nettamente religiosa così come una pratica familiare, è nota anche con il nome di “Tavola di San Giovanni”. Come è facilmente intuibile, si tratta di un rito durante il quale si allestisce una tavola con cibo, bevande e oggetti simbolici, come candele, fiori e fotografie del defunto.

In Italia, la Tavola dei Morti può essere allestita in occasione della perdita di una persona cara o durante la festa di Ognissanti, il 1 novembre. In molte regioni del Sud, la tavola viene preparata con dolci tradizionali, come le “Ossa dei Morti” o le “Zeppole di San Martino”, insieme a frutta secca, vino e cibi salati. In alcune zone, come in Sicilia, si utilizzano anche delle figure di pasta al forno, come le “Pupi cu l’ova”, simbolo della resurrezione.

In Messico si celebra il “Dia de los Muertos” il 2 novembre. In questa giornata, le famiglie allestiscono un vero e proprio Altare dei Morti in casa, decorandolo con teschi di zucchero, fiori di carta, veli di tulle e altri ornamenti colorati. Si dice che i morti tornino a visitare i loro cari in questa notte, richiamati e guidati proprio dall’altare e loro dedicato, e che il cibo e le bevande offerti sulla tavola possano nutrire le loro anime affamate.

In Cina, invece, la Tavola dei Morti è una parte importante del Qingming, che cade in primavera. Durante questa celebrazione, le famiglie visitano i cimiteri dei propri antenati e offrono cibo, incenso e denaro falso come offerta. Sulla Tavola dei Morti, in questo caso, vengono posti cibi che erano graditi ai defunti, come riso, frutta e pesce, insieme a oggetti simbolici come l’incenso e le candele.

In alcune culture africane, la Tavola dei Morti viene allestita durante la festa di Oya, che cade tra settembre e ottobre. In questo caso, la tavola viene preparata con i cibi e le bevande preferiti dal defunto, insieme a oggetti simbolici come corone di fiori e oggetti di valore. Si dice che, in questo modo, si possa comunicare con i propri antenati e chiedere il loro aiuto e la loro protezione.

I debiti del defunto: come gestirli?

La perdita di una persona cara è un avvenimento che, tra le varie cose, attiva la procedura di successione verso gli eredi sia del patrimonio del defunto sia, in particolari casi, dei debiti maturati da questo durante la sua vita terrena. Come comportarsi in situazioni di debiti ereditari?

Quali debiti vengono trasmessi agli eredi?

A differenza di quanto si pensa, non tutti i debiti sono trasmissibili agli eredi. Per esempio, tutti quei debiti derivanti dal gioco e dalle scommesse, le sanzioni penali, le sanzioni fiscali e amministrative, le obbligazioni nei confronti di enti come INPS o INAIL o le insolvenze cadute in prescrizione, sono tipologie di debiti che non vengono trasmesse nel processo di successione.

A questi si aggiungono gli alimenti dovuti all’ex coniuge o ai parenti, e le donazioni a enti caritatevoli od onlus. Tutti questi tipi di debiti si annullano nel momento del decesso.

Quali sono i debiti trasmissibili?

Le insolvenze a cui prestare attenzione durante una successione sono tutte quelle pendenze che rientrano nella categoria dei pagamenti irrisolti quando il defunto era ancora in vita. È importante ricordare che, in caso di debiti soggetti a interessi, questi continuano a maturare anche a carico degli eredi fino alla loro risoluzione.

Insolvenze come bollette scadute prima del decesso e spese condominiali non ancora pagate, così come le tasse e le sanzioni non ancora versate dal defunto, debiti come le cartelle esattoriali e le fideiussioni bancarie pendenti, fino ai più importanti mutui e finanziamenti stipulati dal defunto sono tutte tipologie di debiti che, nel momento della successione, passano a carico degli eredi.

È possibile evitare di pagare i debiti?

È importante sapere che le insolvenze vengono trasmesse agli eredi solo nel momento in cui questi accettano la successione dell’eredità, un processo che attiva la trasmissione del patrimonio del defunto, dai beni alle insolvenze.

Nell’ipotesi di rinuncia all’eredità, i debiti decadono automaticamente e non influenzano in alcun modo i responsabili della successione. Questo procedimento, però, porta al rifiuto anche di tutti i crediti e i beni materiali posseduti dal defunto: è quindi fondamentale valutare bene vantaggi e svantaggi di questa procedura. Quindi sì, è possibile non pagare i debiti ereditari, ma al costo di rinunciare all’intera eredità

Se accettassi di pagare i debiti, come devo comportarmi?

Se sei un erede, naturale o nominato per testamento, e decidi di accettare i debiti del defunto hai due possibilità: accettare i debiti ereditari e farti carico di risolverli in autonomia oppure, in alternativa, scegliere di accettare l’eredità con beneficio d’inventario. Quest’ultimo procedimento è importante per tutelarti al meglio dai debiti ereditari perché protegge il tuo patrimonio personale. Grazie a questa procedura infatti il tuo patrimonio e quello del defunto vengono mantenuti separati, evitando così il rischio che i debiti ricadano interamente su ciò che possiedi. In caso di debiti ereditari maggiori del valore ereditato, l’erede è libero di restituire i beni ereditati ed evitare di farsi carico delle insolvenze del defunto.

Per conoscere a quanto ammontano i pesi ereditari è sufficiente contattare l’Agenzia delle Entrate e richiedere l’estratto di ruolo. Per farlo è necessario presentare il certificato di morte del defunto, un documento d’identità dell’erede, una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio degli eredi e, in presenza di altri eredi, una delega firmata da questi ultimi.

In questo momento difficile, lo staff di Gori è al tuo fianco per aiutarti e supportarti durante la gestione della burocrazia. Rivolgiti a noi per maggiori informazioni.

Come scrivere un telegramma di condoglianze

In un’epoca come quella in cui viviamo, dove sembra non esserci più tempo per manifestare le proprie emozioni, non è facile trovarsi alle prese con il cordoglio e la necessità di approcciare una dimensione più intima e personale per esprimerlo ad una persona cara per trasmettere supporto, vicinanza e affetto.

Per questo motivo potrebbe non essere così semplice scrivere un telegramma di condoglianze, che pur rimane uno strumento particolarmente consigliato e adatto a queste circostanze: in quanto attestato emotivo conciso e breve, è il mezzo ideale per trasmettere la propria vicinanza al dispiacere del destinatario per la perdita della persona cara. Ci permette infatti di privilegiare la sintesi, la sobrietà e una adeguata formalità stilistica, da calibrare con la necessità di far emergere anche un reale sentimento di empatia nei confronti di chi sta affrontando il lutto e il rapporto che ci lega a questa persona. Il telegramma di condoglianze è consigliato nel caso di rapporti formali o non strettissimi con il destinatario. Se invece, si tratta di una relazione più confidenziale e intima, è sempre meglio provvedere a comunicare il proprio cordoglio con una

Cosa scrivere?

Qualora il telegramma si rivelasse essere la soluzione ideale, esistono una serie di frasi comunemente utilizzate, che rappresentano un buon punto di partenza. Prendendo spunto dall’articolo come scrivere frasi di condoglianza, qui di seguito alcuni suggerimenti che possono essere personalizzati a seconda della sensibilità di ognuno.

  • Vi giungano le mie più sentite condoglianze;
  • Partecipo commosso al vostro dolore e vi porgo le mie condoglianze;
  • In questo giorno di lutto mi stringo alla famiglia (nome) con sincero affetto e profondo dolore per la scomparsa del signor (nome);
  • So che le parole sono ben poca cosa in momenti come questo, ma il mio cuore è con voi;
  • Esprimiamo le più sincere condoglianze per questo profondo momento di lutto;
  • Non potendo essere vicino a voi in questa triste circostanze sappiate che il mio affetto è con voi;
  • Il ricordo del caro (nome) ci accompagnerà per sempre;
  • Partecipiamo commossi al vostro dolore;
  • Vi sono/siamo vicini in questo momento di dolore;
  • Rammaricati dell’aver appreso troppo tardi la triste notizia, vi giungano anche se in ritardo le nostre più sincere e sentite condoglianze;
  • Con commozione partecipiamo al vostro lutto. Possano le nostre preghiere recarvi conforto;
  • Le sono vicino in questo momento di sofferenza e mi stringo al dolore della vostra famiglia sapendo che saprete superare questi tragici momenti con la forza che vi ha sempre contraddistinti.

Come inviarlo?

Una volta definito il messaggio del telegramma di condoglianze, si pone il problema dell’invio.
Il metodo classico consiste nel recarsi in uno degli uffici postali della propria città e compilare l’apposito modulo, che conterrà il testo del messaggio precedentemente formulato (per evitare azioni frettolose dell’ultimo minuto) e, ovviamente, le informazioni per il recapito.

Se invece si vuole optare per una modalità più pratica, veloce e attiva 24 ore su 24, è possibile collegarsi al sito web https://www.poste.it/gamma/telegramma.html o scaricare l’app Poste Italiane, e seguire tutte le indicazioni passo per passo: il servizio provvederà a recapitare il vostro messaggio al destinatario, in forma cartacea. Quale sia la modalità che si sceglie di utilizzare, il costo varia a seconda delle parole utilizzate e a eventuali servizi accessori, come il tracciamento.

Solitamente, a seguito della ricezione di tale telegramma, è buona norma rispondere alle condoglianze dimostrate attraverso un semplice bigliettino di ringraziamento, con su scritto “La/e famiglia/e (nome) sentitamente ringrazia.”

Come spesso si usa dire, non ci sono parole per descrivere a pieno il dolore per la perdita di una persona cara. Esistono però piccoli gesti che, pur nella loro semplicità, raccontano tanto della sensibilità di ognuno e dell’affetto che vogliamo trasmettere a quella particolare persona: una frase sussurrata che aiuta, seppure in piccola parte, a riempire il vuoto improvviso della mancanza.

Il rosso come colore del lutto

A contrario dell’usanza odierna, che associa al periodo di cordoglio il colore nero, in passato, il colore di rappresentanza per il lutto era tuttavia il rosso.

Da dove arriva l’usanza del rosso come colore del lutto?

Il rosso è stato il primo dei colori ad essere associato ed utilizzato per rappresentare la morte. Questa usanza trova la sua nascita nell’antichità, più precisamente nella preistoria, quando gli uomini erano soliti dipingere le spoglie e le tombe dei propri defunti con il colore rosso.

Nel tempo, l’utilizzo di questo colore si è tramandato e ha trovato spazio nella cultura delle principali popolazioni antiche. Gli antichi Romani, ad esempio, vestivano gli stessi defunti con indumenti di colore rosso, mentre gli Egizi avevano come pratica quella di ricoprire i sarcofagi con teli rossi ed indossare abiti del medesimo colore.

In Germania, invece, alcuni studiosi hanno riportato di aver trovato, in documenti antichissimi, diversi proverbi in relazione alla morte dove questo colore veniva spesso menzionato.

Il significato del colore rosso in passato.

Per i nostri antenati questo colore simboleggiava le forze vitali primordiali, essendo strettamente correlato sia al fuoco che al sangue. Sempre in relazione a quest’ultimo, miti antichi ne collegano la simbologia all’origine della vita stessa.

Il rosso dunque è il primo colore a simboleggiare questa dicotomia tra vita e morte. Naturalmente, ogni genere di attribuzione di significato, ai colori, è strettamente correlata a contesti culturali e momenti storici. In relazione alle pratiche menzionate nel precedente paragrafo, si suppone che l’intenzione era proprio quella di trasmettere al defunto, o in qualche modo mantenere, attraverso il colore, l’energia vitale di cui si era privato il corpo al momento del trapasso.

I colori del lutto al giorno d’oggi

Ancora oggi, in alcuni paesi dell’Africa, il rosso è rimasto il colore del lutto; mentre in occidente l’utilizzo ne è limitato alla sola celebrazione funeraria di un Papa.

Come ormai noto, invece, nella cultura orientale il colore predominante per un funerale è il bianco, in quanto ricorda pallore del defunto. Vestirsi di bianco ad un funerale è un’usanza ben radicata e proprio per questa correlazione con il colorito della pelle è un colore vietato durante le feste ed occasioni gioiose.

In Italia e in Europa il colore per antonomasia associato alla morte è il nero, tramandato nella nostra cultura dal momento dell’avvento del Cristianesimo. Ad oggi, le tradizioni tramandate, ed ancora in utilizzo, riguardano l’uso di abiti scuri e l’accuratezza nell’evitare colori sgargianti e capi d’abbigliamento appariscenti, in segno di rispetto non solo al defunto ma anche ai familiari.

Cremazione e ceneri in casa, ecco come fare

Cremazione e ceneri in casa, ecco il vademecum

Quella della tumulazione della salma è, ancora oggi, la scelta post-mortem preferita dagli italiani. Ciò nonostante, la cremazione (ovvero la volontà di ridurre in cenere i propri resti corporei), anche nel nostro Paese, è in costante aumento.

È possibile conservare le ceneri dei propri cari in casa?

Sì, la legge (l. 130/2001) ammette che, dopo la cremazione le ceneri restino in casa. In questo modo si aggiorna la precedente normativa (l’art. 340 del r.d. 1265/1934). L’aleatorietà di alcuni aspetti della nuova legge è stata tuttavia sanata solo con la pronuncia del Consiglio di Stato del 2003 (il parere 2957/3 del 29 ottobre 2003), che ha, di fatto, ratificato la possibilità che le ceneri possano essere affidate alla famiglia del defunto. Tuttavia, benché la legge consenta di custodire a casa le ceneri dei propri cari, occorre rispettare in maniera rigorosa alcune norme.

Cosa dice la legge?

L'affidamento delle proprie ceneri (ossia l'indicazione del "custode" dell'urna), al pari della volontà di essere cremati, deve essere formulato per iscritto. 

Dunque 1) all’interno di una disposizione testamentaria, 2) espressa in maniera verbale ai parenti più prossimi (in assenza del coniuge), 3) in presenza di un'iscrizione del defunto ad associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini statutari quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati. In ogni caso, l'affidamento delle ceneri dev'essere sempre autorizzato dall'ufficiale dello Stato civile del Comune di decesso.

Identificazione del defunto: è obbligatoria la targa?

Sì, è sempre obbligatorio garantire l’identificazione del defunto. Pertanto, sull'urna dovrà essere apposta una targa ben riconoscibile con nome, cognome, data di nascita e del decesso.

Quali caratteristiche deve avere l'urna cineraria? 

I requisiti sono indicati dai singoli comuni, ma dev'essere composta da un materiale resistente ed infrangibile. Tuttavia, non è prescritto uno spessore minimo del materiale di realizzazione (normalmente metalli zincati, ma anche legni). L’urna è divisa in due parti: quella interna di zinco o plastica che contiene le ceneri; e la parte esterna solitamente costituita da materiali pregiati, come marmi, legni, argenti e ceramiche.

Come va custodita l’urna cineraria?

Avere cura dellʼurna è un dovere giuridico, anche perché la manomissione dei sigilli o la dispersione del contenuto, senza alcuna autorizzazione, può comportare gravi responsabilità penali (il codice infatti punisce la sottrazione e la distruzione del cadavere, anche se cremato, con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da 2.582 a 12.911 euro). Per questo, al momento della consegna, viene redatto un verbale che identifica l'affidatario, ovvero colui che si assume la responsabilità giuridica della custodia dell'urna.

Chi controlla?

La corretta collocazione dellʼurna è sottoposta a controlli da parte della Polizia Municipale (https://www.poliziamunicipale.it/) e ispezioni da parte di personale del comune.

Dove collocare l'urna?

Lʼurna deve essere conservata in luogo sicuro e stabile, lontano da possibili aperture o rotture casuali e accidentali o profanazioni. Una volta affidata, l’urna non può essere spostata a proprio piacimento, ad esempio portandola con sé in una diversa abitazione. Anche in questo caso occorrerà una specifica autorizzazione.

E se l'affidatario cambia idea?

L’affidatario dellʼurna può decidere di rinunciare alla conservazione della stessa con una dichiarazione sottoscritta all’Ufficiale dello Stato Civile, restituendo così lʼautorizzazione ricevuta e impegnandosi a collocare l’urna in cimitero pagandone le dovute spese.

Il significato delle composizioni floreali nei riti funebri

Sin dall’antico Egitto, ma anche prima, nelle tribù del Neolitico (oltre 12 mila anni fa), esisteva la tradizione culturale/religiosa di donare fiori ad un defunto.

I fiori, infatti, rappresentano l’immortalità dell’anima ed un ciclo infinito; per questo è davvero importante accompagnare un caro defunto nel suo ultimo viaggio, con queste ritualità.

 

Nelle diverse culture e religioni del mondo cambiano spesso i fiori e i colori (ad esempio in estremo Oriente il colore del lutto è il bianco), ma il gesto in sé rimane sempre dello stesso significato: il dover accompagnare il defunto con corone floreali, rami intrecciati e composizioni di vario genere, resta sempre e comunque una tradizione che accomuna la maggior parte delle culture.

 

Non è sempre facile in questi momenti delicati, sapere quali sono i fiori giusti da regalare, ma ci sono alcuni accorgimenti fondamentali da seguire. Innanzitutto, la composizione floreale non va consegnata direttamente ai parenti del defunto, bensì va fatta recapitare a domicilio prima del giorno del funerale.

È bene tenere a mente il significato dei vari colori: il bianco rappresenta la stima e la pace, mentre il blu, per esempio, richiama conforto e calma.
Ma è anche vero che se si conoscevano in vita i gusti del defunto, possono essere presi in considerazione ed utilizzati per la scelta dei colori.

 

Se il rapporto con il defunto era formale, si consiglia sempre di far recapitare composizioni di piantine raccolte in una cesta; mentre per i casi di conoscenza lieve, ma comunque affettuosa, sono sempre indicati calle bianche e rose bianche.

Se invece si nutriva un rapporto molto stretto con il defunto, è buona educazione creare composizioni floreali che riescano ad esprimere al massimo la sua personalità, gli interessi e le passioni. Questo genere di composizione si chiamano tributi. Il tributo può essere a forma di un libro se il defunto era un’insegnante, per esempio, o può contenere una citazione particolare, se era un fan di un determinato personaggio. 

 

Ma una cosa è certa, che siano rose, crisantemi, calle o qualsiasi altro gente di fiore, il gesto in sé sarà sicuramente molto apprezzato e regalerà una nota positiva in un momento così spiacevole.

 

Per tutte le info e per maggiori dettagli, potete rivolgervi a noi di Gori Onoranze Funebri che dal 1960 operiamo in questo settore.