Come ricercare il proprio albero genealogico

Avo, antenato, ascendente

La definizione tratta da dizionari.zanichelli.it è questa: “avo, dal latino avus, è il padre del padre o della madre, dunque è sinonimo elevato di nonno; un altro significato descrive invece un membro della stessa famiglia vissuto in un tempo più lontano: in questo caso avo è sinonimo di antenato. Ascendente identifica una persona dalla quale si discende, in linea diretta o indiretta; a differenza di avo o antenato può indicare anche il padre o la madre”.

Step 1: il cognome

Il punto di partenza è ovviamente il cognome, o “casato”, di famiglia. Questo tipo di ricerca casalinga è la più diretta e permette di solito di risalire con facilità per lo meno al nome e luogo di nascita del proprio bisnonno.

Step 2: Anagrafe Comunale

Una volta localizzato il paese d’origine dei tuoi avi più prossimi, riconducibili spesso al tardo Ottocento – inizio Novecento, l’ideale è recarsi all’Anagrafe del Comune individuato e soffermarsi su due tipi di documenti: la “scheda anagrafica” ed il “foglio di famiglia”.

Grazie a questi documenti e allo sforzo nella comprensione di calligrafie originali di più di un secolo fa, potrai, con pazienza e fortuna, ritrovare informazioni su nome e origine per lo meno del tuo trisavolo.

Step 3: i registri parrocchiali

Esaurite le ricerche all’Anagrafe comunale, una risorsa preziosissima per andare indietro col tempo sono i registri parrocchiali.

Il Concilio di Trento nell’anno 1563 impose infatti ai parroci l’obbligo di registrate tutti i battesimi e i matrimoni che avevano luogo in ciascuna parrocchia.

Esistono cinque diversi tipi di registri parrocchiali: quello dei battesimi indica il nome del nato, dei suoi genitori e padrini; quello delle cresime (trascurabile per questa ricerca); quello dei matrimoni indica il giorno del matrimonio, il nome degli sposi e dei testimoni; quello dei morti indica il giorno della morte, l’ età e, a volte, il nome dei genitori del defunto; infine il quarto è lo “stato animarum” in cui, in particolari occasioni (generalmente durante le benedizioni pasquali), viene annotato un censimento o una descrizione generale dello “stato delle anime” della parrocchia.

Step 4: Archivio di Stato

Infine, presso l’Archivio di Stato della città di residenza dei tuoi avi potrai trovare tutti i documenti rogati da notai, relativi a compra-vendite d’immobili, donazioni, testamenti, doti…

Il portale www.antenati.san.beniculturali.it organizza e rendere disponibile online l’enorme patrimonio documentario degli atti di stato civile esistente negli Archivi di Stato.

Esitono anche molti siti intenet nati per costruire il proprio albero genealogico online, come FamilySearch, MyHeritage o Ancestry, siti utilizzati da persone di tutto il mondo che inseriscono i dati di cui sono in possesso per creare alberi genealogici pubblici.

Gli strumenti sono tanti e complessi e possono sembrare un ostacolo piuttosto che una risorsa, ma la passione per la genealogia e la voglia di scoprire le proprie origini fanno affrontare questo e altro!

Buona ricerca!

Non avrete il mio Odio

Nei giorni immediatamente successivi agli attentati di Parigi Antoine Loiris, marito di una delle vittime, ha postato sulla propria pagina Facebook una commovente lettera indirizzata ai terroristi.

Riteniamo opportuno proporla alla coscienza di ciascuno di voi perché, a nostro avviso, rappresenta la testimonianza di quanto l’Occidente, nonostante tanti difetti, tanti problemi e tante contraddizioni, sia il mondo in cui siamo lieti ed orgogliosi di vivere.

Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio.

Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte.

Se questo Dio per il quale voi uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.

Allora io non vi farò il regalo di odiarvi.

Voi l’avete cercato, ma tuttavia rispondere all’odio con la rabbia vorrebbe dire cadere nella stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete.

Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con occhi diffidenti, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza.

Perso. Stesso giocatore gioca ancora.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era così bella, come quando è uscita questo venerdì sera, così bella come quando me ne innamorai perdutamente più di 12 anni fa.

Certamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma vi assicuro che sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che noi ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere a cui voi non avrete mai accesso.Siamo in due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo.

Non ho altro tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si risveglia dal suo pisolino.

Ha 17 mesi appena, mangerà la sua pappa come tutti i giorni, poi giocheremo come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo piccolo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero.

Perché no, non avrete neanche il suo odio.

Come ricordare David Bowie

David Bowie è morto l’11 Gennaio, 3 giorni dopo il suo sessantanovesimo compleanno, 3 giorni dopo l’uscita del suo ultimo album “Black Star”. 

Il Duca bianco ci ha lasciati così, all’improvviso, inaspettatamente, dedicandoci il suo ultimo lavoro, “donandoci il suo necrologio”, afferma Ava Cherry, ex corista e ex ragazza di Bowie. Nessuno infatti, oltre la sua famiglia, sapeva che era malato da 13 mesi.

Uno stile innato, contagioso, che ha plasmato 5 decenni di musica, arte e spettacolo, dagli anni sessanta a oggi, e continuerà a farlo.

“Ha influenzato ognuno di noi in un modo straordinario e personale, condividendo non solo la sua autentica genialità nello scrivere canzoni, ma anche la sua gioia di vivere e il suo amore per il rock’n’roll”, dicono i Sonic Youth, gruppo alternative/noise rock statunitense.

Un pensiero condiviso da tutto il mondo del rock e non solo.

David era un grande businessman oltre che un artista completo, “lascia un vuoto terribile nel business. Era un uomo di un tale talento. […] Cercava sempre di superarsi e ogni volta ci riusciva. Era uno dei grandi.” ricorda Ozzie Osburne.

Il suo intuito e la sua esperienza sono stati fondamentali per lanciare tantissimi giovani talentuosi, come Placebo, Oasis, Arcade Fire e più recentemente Boards of Canada e Kendrick Lamar (e mooolti altri).

Mostruoso polistrumentista, musicista, artista visionario, attore, voce narrante, doppiatore e produttore: i motivi per ricordarlo sono infini, ma fra tutti il più potente è senz’altro la sua immaginazione soprannaturale che lo faceva sembrare mitico e magico, e ora lo rende a tutti gli effetti un vero eroe dei nostri tempi. 

Il segreto delle rose mummificate

Come eguagliare il fascino del fiore fresco evitando l’inevitabile sfioritura?

Le rose stabilizzate permettono proprio questo: si tratta di rose vere che durano mesi, mantenendo la loro bellezza intatta senza bisogno di acqua. 

La rosa è come mummificata, ferma in una condizione di stasi che la immortala nel suo momento di maggior vigore e pienezza.

La mummificazione

Una volta raggiunto il grado di fioritura ottimale, vengono sottoposte ad un trattamento che permette loro di non appassire mai e di mantenersi negli anni.

Il trattamento avviene attraverso la sostituzione della parte liquida che si trova all’interno del fiore con un composto di “Oli naturali” che non ne altera la consistenza, la morbidezza e la bellezza ma che blocca la naturale decadenza della corolla. 

E’ un processo lungo e graduale che mira a preservare la consistenza delicata del fiore e sua la forma al fine di ottenere un risultato di qualità impareggiabile.

Vantaggi della stabilizzazione

Il vantaggio indiscusso è la durata nel tempo, che può superare l’anno arrivando anche a 4.

Senza il bisogno di attenzioni particolari, riescono a mantenere intatta la loro bellezza naturale e, inoltre, non provocano allergie.

Allo stesso tempo però si dovrà evitare di esporle al sole diretto, per conservarne il colore, e alle intemperie, poiché temono l’umidità e l’acqua.

Non solo rose

I tipi di fiori trattati sono rose, garofani, calle, ma anche orchidee, gigli, ortensie ed iris. 

Questa tecnica permette anche di modificare in modo consistente il colore dei fiori: per esempio si possono creare rose totalmente nere, di un profondo blu cobalto, color caffé o simili.

Per maggiori informazioni contattaci al 0547 611059.

Addio a Lemmy Kilmister, il fondatore dei Motörhead

 Lemmy Kilmister, il fondatore dei Motörhead, si è spento il 28 Dicembre 2015 a Los Angeles.

“Nato per perdere, vissuto per vincere”, il membro fondatore e cantante del gruppo heavy metal britannico Motörhead, è morto all’età di 70 anni per un cancro fulminante. 

Lemmy, all’anagrafe Ian Fraser Kilmister, formò i Motörhead nel 1975 e rappresenta l’unico membro della line up originaria che ha resistito ininterrottamente fino a oggi, sia come cantante che come bassista del gruppo.

La band ha pubblicato 23 album in studio e con il singolo Ace of Spades del 1980 ha avuto un successo planetario, ben oltre i confini del metal.

Anche l’ex batterista dei MotörheadPhil ‘Philthy Animal’ Taylor era morto lo scorso novembre a 61 anni, mentre ‘Fast’ Eddie Clarke, con i Motorhead sul palco fino al 1982, da oggi è l’ultimo membro sopravvissuto della formazione originaria della band.

La band aveva già programmato un tour in Inghilterra e in Francia per i primi mesi del 2016, ma immediatamente dopo la morte di Lemmy è arrivato l'annuncio del batterista Mike Dee sulla fine dei Motörhead.

Nel film Lemmy – The Movie, datato 2010, viene ripercorsa la vita di Kilmister, dall'infanzia fino alla carriera nei Motorhead. 

Una vita vissuta tutta con il piede sull'acceleratore, degna di una rockstar a 360 gradi.

Riposa in pace Lemmy, "born to lose, live to win".

Cosa significa fare testamento?

Il testamento non è (solo) per ricchi

L'atto del testamento non dipende dal nostro stato sociale, nemmeno dalla nostra età, non è difficile né costoso.

Rappresenta l'unico strumento che ci consente di scegliere a chi affidare le nostre proprietà e permette di dare continuità ai nostri desideri. 

Con il testamento abbiamo la certezza che la nostra volontà venga rispettata e che i nostri beni siano indirizzati alle persone a noi più care e a quanti vogliamo aiutare, stando pur certi che non verrano lesi i diritti dei nostri famigliari perché tutelati comunque dalla legge.

Quanti tipi di testamenti esistono?

Le forme di testamento sono tre: il testamento olografo, il testamento pubblico e il testamento segreto.

Il testamento olografo è il documento scritto di proprio pugno (art. 602 Cod.Civ.), non è necessario il notaio, ma per essere valido deve essere scritto personalmente per intero, datato e firmato, senza errori che potrebbero invalidarlo.

Gratuito e segreto, per evitare il rischio che venga sottratto, smarrito o alterato basterà formulare due originali e depositare una copia da un notaio o presso uno dei beneficiari indicati.

Il testamento pubblico viene steso seguendo particolari formalità davanti a un notaio e a due testimoni: il coinvolgimento di un notaio comporta dei costi, ma offre maggiori garanzie sulla correttezza formale, l’effettiva provenienza,  la conservazione e la futura resa pubblica come atto notarile. 

Per essere modificato o annullato servirà un atto espresso di revoca o un altro testamento.

Il testamento segreto unisce i vantaggi della custodia con il mantenimento della segretezza: viene redatto secondo le formule del testamento olografo, poi, una volta sigillato, viene consegnato in presenza di due testimoni ad un notaio che provvede alla sua custodia.

Come disporre un lascito 

Se si desidera disporre un lascito a favore di una Fondazione o Ente esterno, è necessario fare attenzione alla normativa vigente in Italia.

Consigliamo il coinvolgimento di un legale di fiducia per informazioni aggiornate e complete, poiché alcune norme (art. 536-564 Cod. Civ.) stabiliscono qual è la porzione di patrimonio di cui una persona può disporre. 

Le più comuni sono:

A. Una persona che ha una moglie e dei figli o discendenti può donare 1/4 del proprio patrimonio totale

B. Una persona che ha una moglie e un figlio o discendente può donare 1/3 del proprio patrimonio totale

C. Una persona che ha solo la moglie o solo un figlio può donare 1/2 del proprio patrimonio totale

D. Una persona che ha una moglie e ascendenti ma non ha figli può donare 1/4 del proprio patrimonio totale

E. Una persona che ha solo ascendenti può donare 2/3 del proprio patrimonio totale

F. Una persona che non ha né moglie né figli né ascendenti può donare il suo intero patrimonio.

Perciò, se si vuole lasciare un lascito è necessario specificare l’ammontare dei beni e se il lascito sarà a scopo generale caritativo, allora il dono potrà essere usato quando e dove più è necessario al destinatario, senza specifiche che ne limitino l’uso (art. 649-673 Cod.Civ.).

Per maggiori informazioni contattateci al numero 0547 611059.

Donare il proprio corpo alla scienza

In Italia la donazione di corpi a scopo scientifico è molto rara.

Si tratta di una prassi preziosa per la ricerca e per la pratica medica, che in altri paesi europei è di uso comune, così tanto che molti istituti scientifici sono costretti a non accettare più cadaveri perché ne hanno troppi.

Ma di cosa si tratta e come funziona?

In Italia

Oggi, nella pratica, per donare un corpo alla ricerca scientifica è necessario farne esplicita richiesta in un testamento olografo, ossia scritto per intero, datato e sottoscritto di mano dal testatore, e consegnarlo a uno dei centri universitari che si occupano dello studio dei cadaveri.

Altrimenti la legislazione per ora si basa su un regolamento del 1990 della polizia mortuaria, risalente a un decreto regio del 1933, secondo il quale possono essere donati alla ricerca i corpi non reclamati da parenti fino al sesto grado.

Attualmente è in esame al senato un disegno di legge proprio per disciplinare le disposizioni di donazione di un corpo post mortem a fini scientifici.

Come funziona

Il primo passo è l’approvazione del centro scientifico.

Il corpo inoltre deve rispondere a determinati requisiti per essere idoneo: 

deve arrivare al dipartimento di anatomia entro 24 ore dal decesso, tempo piuttosto breve che lascia poco tempo per dire addio alla persona che se ne è andata; 

non deve presentare alcun segno di decomposizione o ferite aperte perché per il processo d’imbalsamazione è fondamentale che l’apparato circolatorio sia intatto;

il defunto non deve essere né troppo alto né troppo grasso, altrimenti non entrerebbe nei contenitori isotermici e nella vasca di formalina.

Una volta approvato il corpo, la procedura impone di mettere il cartellino numerato all’alluce per trasformare il cadavere in anonimo.

Dopo di che viene consegnato al tassidermista che in base alle necessità del centro di ricerca applicherà il processo di conservazione ottimale.

La maggior parte dei corpi sono destinati alla dissezione e vengono quindi imbalsamati con metodo tradizionale: tramite iniezione di formalina e immersione in un liquido di conservazione.

La fine del corpo “anatomizzato”

Il viaggio finale di un corpo anatomizzato è la cremazione dei suoi resti e lo spargimento delle ceneri.

In Olanda esiste l’unico monumento al mondo dedicato ai donatori per la scienza e una volta l’anno presso questo simbolo si riuniscono i collaboratori del dipartimento di anatomia per un discorso commemorativo:

un raduno di persone che non li hanno conosciuti da vivi, ma che ne hanno apprezzato il gesto e testimoniano così la riconoscenza per chi ha deciso di donarsi con fiducia alla scienza.

John Lennon: 35 anni fa moriva il pacifista di Imagine.

Icona pop, attivista e cantautore impegnato: questo e tanto altro ancora è stato John Lennon, indiscusso protagonista del panorama musicale e politico del ventesimo secolo.

La Carriera di Lennon, iniziata nel 1956 con l’incontro con l’altro futuro Beatle, Paul McCartney, continuò per anni anche dopo lo scioglimento dei leggendari “Fab Four” nel 1970.

Insieme alla “Plastic Ono Band”, formazione musicale nella quale si esibiva insieme alla compagna ed artista concettuale giapponese Yoko Ono, scrisse canzoni manifesto di un’epoca, dall’inno pacifista “Imagine” e “Give Peace a Chance” passando per struggenti canzoni d’amore come “Woman” e inni di lotta operaia del calibro “Working Class Hero”.

L'artista, ritiratosi dalle scene pubbliche nel 1975, pubblicò nel 1980 un doppio album: “Double Fantasy”, ma solo poche settimane più tardi venne ucciso sotto la porta del palazzo dove abitava a New York dal 25enne Mark Chapman.

L’Album, che conteneva singoli di successo come “Watching the Weels” “(just like) Starting Over” e, appunto, “Woman”, rimase per settimane in testa alle classifiche internazionali.

La morte di John Lennon ancora riecheggia come un momento che ha segnato una generazione e il mondo della musica.

Un uomo che ha aiutato a definire il rock and roll, un leader del movimento pacifista, un'icona della Baby Boom generation, il suo omicidio inaspettato commesso da Mark David Chapman ha causato shock e lutto e per molti ha segnato la fine di un'epoca.

Chapman è stato condannato a vent'anni di prigione e continua a non essere messo in libertà condizionale.

"Mi dispiace per aver causato tutto questo dolore", ha detto Chapman alla commissione che lo ha valutato nel 2014.

L'uomo riproverà ad uscire l'anno prossimo.

Nel 2010 disse che stava valutando di uccidere Johnny Carson o Elizabeth Taylor ma che poi scelse Lennon perché l'ex-Beatle era più accessibile, perché il suo appartamento a Central Park "non era così nascosto". 

L’origine e la geografia del Purgatorio

Prima di Dante: Sant’Agostino

Prima di Dante esistevano molti luoghi oltre la morte: l’inferno, il purgatorio, il paradiso, il paradiso terrestre, il seno di Abramo, il limbo dei bambini, il limbo dei patriarchi.

Esisteva solo un luogo per i buoni e un luogo per i cattivi. 

Gli altri luoghi previsti (limbo dei patriarchi, seno di Abramo, paradiso terrestre) erano tutti per i destinati al cielo o per chi non può essere né premiato né punito (limbo dei bambini).

Il problema nasceva per “chi non era del tutto buono o del tutto cattivo” e viene posto per la prima volta da S.Agostino.

La risposta manichea a questo quesito fu: i non del tutto cattivi all’inferno con pene più miti; i non del tutto buoni –pochissimi– in paradiso attraverso il passaggio per un ignis purgatorius che, se esistesse (e S.Agostino non ne è del tutto sicuro) potrebbe essere su questa terra oppure in altri luoghi.

La parola Purgatorius compare nelle vesti di semplice aggettivo di ignis, non indicando un luogo e S.Agostino lascia aperta nei suoi ragionamenti la possibilità che i luoghi di espiazione siano sulla terra, possibilmente dove è stata commessa la colpa.

Il purgatorio quindi esiste, ma non è luogo eterno e pare che proprio da questa deduzione inizi la triade messe-preghiere-elemosine come strumenti del suffragio, una mediazione ecclesiastica che la chiesa tenderà a enfatizzare, innescando il rifiuto di eretici e poi di protestanti.

Il Purgatorio di Dante per lo storico medievalista Jacques Le Goff

Nel 1300 il purgatorio aveva 120 anni, ma ufficialmente solo 26: la sua esistenza venne considerata argomento di fede solo nel Concilio di Lione del 1274.

Secondo Le Goff “il Purgatorio di Dante rappresenta la conclusione sublime della lenta genesi del Purgatorio avvenuta nel corso del Medioevo”.

Dante è il primo che si prende la briga di dare un’immagine a questo “terzo luogo” e lo fa nel suo poema con estrema precisione, definendo una ricostruzione complessa e ricca di dettagli e significati, la più ricca di tutta la storia del Purgatorio.

Sempre secondo Le Goff, dal punto di vista storico “il passaggio da un aldilà caratterizzato da due luoghi antagonisti, Inferno e Paradiso, a un aldilà articolato in tre regni va messo in parallelo con l' arretramento del manicheismo avvenuto nella società medievale tra la metà del XII e la metà del XIII secolo.

Il mondo medievale diventa più sfumato.

L' antica opposizione tra ricchi e poveri, potenti e deboli, inizia a modificarsi con l' emergere di una fascia intermedia.

Nella gerarchia sociale, tra signori e sudditi, si profila la categoria dei borghesi.

Sul piano culturale, altri elementi che giocano a favore della nascita del Purgatorio sono il crescente interesse per le rappresentazioni geografiche come pure le nuove traduzione di Euclide, da cui si ricava la nozione di intermediario.

Più in generale, poi, la nascita del Purgatorio s' inscrive in quel lento processo che di solito viene definito come la discesa dei valori dal cielo alla terra.

Da questo complessa evoluzione della società è nata la credenza del Purgatorio, credenza che poi si è diffusa grazie alle predicazioni di francescani e domenicani”.

La geografia del Purgatorio

Bisognerà aspettare il XV secolo per avere delle vere e proprie rappresentazioni del Purgatorio, nelle quali è evidente l'influenza decisiva di Dante. 

Dante ha trasformato completamente la geografia dell’aldilà: il Purgatorio non è più un luogo sottoterra, vicino e simile all' Inferno, è invece una montagna che si erge in mezzo al mare, fatta di circoli concentrici che le anime percorrono dal basso verso l' alto.

Un’ascensione che corrisponde al viaggio verso la beatitudine.

Il Purgatorio dantesco è diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre. 

In apertura si ha l'Antipurgatorio; poi prosegue il Purgatorio suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola e lussuria; e in chiusura si trova il Paradiso terrestre.

Costruito specularmente all’Inferno, inteso come montagna invece che voragine, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante è infatti dal peccato più grave a quello più lieve.

Le anime del Purgatorio sono già salve, ma prima di arrivare al Paradiso, per espiare i propri peccati, devono salire il monte come facevano ai tempi di Dante i pellegrini che per far penitenza partivano per Roma o per Santiago de Compostela. 

Ogni anima deve dunque percorrere tutto il cammino e purificarsi in ogni cornice del peccato corrispondente per raggiungere la salvezza eterna.

 

Un argomento complesso, ricco di sfaccettature, in cui si intrecciano storia, religione e cultura. Il risultato scatena fascino e dubbi, gli ingredienti ideali per stimolare il pensiero e la sete di conoscenza.

Servizi Funebri per Animali

Una delle tematiche piu innovative del momento riguarda i Servizi Funerari per gli animali d’affezione, un'attività relativamente nuova per il nostro Paese, ma già più frequente all’estero, soprattutto nel Nord Europa ed America.

Il cosidetto Funeral Pet si stà diffondendo con successo anche in Italia per dare una risposta concreta alle esigenze della società moderna, che dimostra una particolare sensibilità verso gli animali.

Compagni di giochi dei bambini o preziosa compagnia per le persone che vivono sole, sono diversi milioni i piccoli amici che vivono tra le mura domestiche.

L’Eurispes ha accertato che oltre il 55% delle famiglie Italiane possiede almeno un animale domestico e lo considera a tutti gli effetti parte integrante del gruppo familiare.

Così al triste momento della loro scomparsa si sente il bisogno di riservare una particolare attenzione a chi ci ha regalato tanti momenti di gioia e di affetto incondizionato.

Noi di Gori Onoranze Funebri stiamo avviando un servizio esclusivo dedicato agli animali da compagnia.

Per informazioni, contattateci al numero 0547 611059.